Le foreste boreali raccontate da due fotografi professionisti che hanno appena concluso il loro progetto editoriale dedicato alle luci del Nord Europa: LYS, an intimate journey to the North.
Gli autori Sandra Bartocha (* 1980) di Potsdam e Werner Bollmann (* 1966) di Kiel, Germania, sono entrambi fotografi naturalisti professionisti da molti anni e hanno pubblicato diversi libri. Le loro immagini sono state premiate in importanti concorsi fotografici internazionali (tra gli altri “Wildlife Photographer of the Year”, “GDT European Wildlife Photographer of the Year”, “International Photography Awards”), pubblicate e presentate in riviste e mostre in tutto il mondo. Entrambi sono uniti dalla stessa visione sull’estetica fotografica e da un grande amore per il Nord Europa.
LYS – è in questo modo che i norvegesi e danesi chiamano la luce; ed è proprio su questo che il progetto editoriale trova fondamento.
È un omaggio alla luce magica del Nord, una dichiarazione d’amore fotografica alla bellezza unica dei grandi paesaggi scandinavi. Per quattro anni Sandra Bartocha e Werner Bollmann hanno viaggiato tutto il Nord Europa, dai luminosi boschi danesi, ai pascoli del sud, ai ghiacciai blu di Spitsbergen a nord, alla costa della Norvegia a ovest, fino alle fitte foreste finlandesi a est. Le immagini mostrano il loro personale stile di fotografare, lontano dalla semplice documentazione, ma piuttosto sensibile e diversificato, così come il carattere e l’anima dei grandi paesaggi nordici e dei loro abitanti.
ECCO L’ INTERVISTA A SANDRA E WERNER
BioArt visual:
Il vostro libro fotografico LYS ha appena visto la luce. Qual è la sensazione che si ha nel vedere un lavoro così impegnativo concluso e quale era l’idea o visione che vi ha permesso di realizzare LYS?
Sandra e Werner:
È davvero una bella sensazione. Dopo tutto questo tempo, dopo tutta questa pianificazione e questo viaggiare, dopo tutte le speranze e le paure vissute ci sentiamo sollevati. È semplicemente incredibile tenere tra le mani quello che per tanto tempo, abbiamo potuto vedere solo al computer.
L’idea che abbiamo avuto nel 2011, quando abbiamo iniziato concettualmente il progetto è stato quello di fare qualcosa di nuovo, qualcosa che non era stato fatto prima. Così abbiamo pianificato la realizzazione di un progetto su tutto il Nord Europa – paesaggi, piante, animali. Progetto presuntuoso? Forse, ma per vari motivi abbiamo creduto di essere in grado di gestirlo. Entrambi conosciamo molto bene i grandi biomi del Nord, sappiamo lavorare insieme, come unire le nostre capacità e abilità. E a volte, se si ha un sogno, devi avere il coraggio di realizzarlo …
BioArt visual:
LYS nel nord significa “luce” ed è il tema principale del libro, dove siete stati in grado di esprimere mirabilmente la sua magia. Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato nel descrivere l’atmosfera della luce nordica?
Sandra e Werner:
Non è stato il fenomeno della luce a crearci le maggiori difficoltà, ma altre componenti come viaggiare, la pianificazione e altro ancora. Ma abbiamo voluto dare un certo “valore di luce” per ciascuno dei nostri capitoli, descrivendo le caratteristiche di ogni regione. Spesso abbiamo incontrato situazioni che non si adattavano alla nostra visione; abbiamo semplicemente dovuto aspettare condizioni migliori.
BioArt visual:
Un lavoro durato quattro anni è stato sicuramente pianificato nel dettaglio, ma quali sono state le situazioni inaspettate che avete incontrato durante il vostro “viaggio”? E avete trovato aree o soggetti che mettono in risalto le questioni ambientali che necessitano di una maggiore protezione?
Sandra e Werner:
Abbiamo avuto un sacco di situazioni inaspettate, naturalmente. Troppo tardi o troppo presto in un determinato luogo, tempo o condizioni di luce che non si adattavano ai nostri piani, difficoltà con gli aspetti organizzativi del viaggio, non abbastanza tempo o denaro per ottenere ciò volevamo. Ma alla fine possiamo dire di avere avuto più fortuna di quanto ci saremmo mai aspettati.
Ci sono ancora molti luoghi del Nord, che offrono una sensazione di natura incontaminata e selvaggia. Anche se ci sono certamente alcuni aspetti che dimostrano che le problematiche ambientali causano gravi danni anche in queste regioni. Nel 2013 abbiamo sperimentato la primavera nordica più calda di sempre, purtroppo il cambiamento climatico mostra i suoi effetti in tutto il mondo. Ci sono problemi come l’eccessivo pascolo delle renne domestiche nella tundra, la perdita di antiche foreste a causa del deforestamento, la distruzione dei sistemi fluviali a seguito di centrali idroelettriche o la caccia verso i grandi predatori. Forse non è più un paradiso incontaminato, ma ci sono tanti bei posti e ci sono buone possibilità per proteggerli in futuro.
BioArt visual:
Il BioPhotoContest 2017 ha come tema le foreste boreali , il vostro libro parla anche di questo argomento. Qual è stato il soggetto, oltre alla luce, in questo ambiente particolare che più vi ha affascinato?
Sandra e Werner:
Le foreste boreali sono uno dei più grandi biomi su questo pianeta, ma sono lontani dall’offrire una elevata biodiversità. Abeti e pini da un orizzonte all’altro, mirtilli, mirtilli rossi e licheni sul suolo forestale – piuttosto noioso al primo sguardo, ma qui si respira la sensazione di libertà e di mistero. Inoltre è fantastica l’idea di condividere questi boschi con creature sorprendenti come alci, orsi, lupi e ghiottoni, anche se sarà molto improbabile vederli. Non ci sono solo alberi: le foreste del nord sono un mondo fatto anche d’ acqua. Ci sono laghi, ruscelli e paludi quasi ovunque, che fanno parte della magia di questo ecosistema. E poi uccelli carismatici come gru, cigni selvatici o grandi gufi grigi. E ancora incantevoli piccole piante, dettagli del terreno, l’odore di resina o il richiamo di un picchio nero. La foresta boreale offre il pacchetto intero per tutti coloro che sono disposti a sopportare con la solitudine, il cattivo tempo e milioni di zanzare.
BioArt visual:
Che cosa consigliate ai fotografi che aspirano a catturare la magia delle foreste boreali e del nord?
Sandra e Werner:
A nostro avviso le foreste boreali offrono le migliori opportunità che si possa sognare per la fotografia: luce e oscurità; neve e nebbia; pioggia e sole, fiumi, laghi e paludi, piante, animali e dettagli. I problemi più grandi che abbiamo riscontrato per la fotografia sono stati, solo per citarne alcuni, riprendere la tundra in estate con la sua luce eterna o la zona esterna dell’Arcipelago del Baltico, una meta difficile da raggiungere e ancora più difficile da fotografare. C’è un detto che dice : “non vedere la foresta a causa degli alberi ” … evitate questo e non dimenticate repellenti contro le zanzare.
Grazie Sandra e Werner!
Bell’intervista! un gran lavoro davvero ragazzi!
Grazie Emanuele, nel libro LYS ci sono delle foto veramente straordinarie.