Il fotografo olandese Theo Bosboom farà parte del team della giuria che ad aprile valuterà le immagini dei partecipanti al concorso BioPhotoContest sul tema delle Foreste Boreali.
Biografia
Theo Bosboom è un fotografo professionista specializzato in foto di natura e di paesaggio. Nel 2013 abbandona la carriera legale di successo per inseguire il suo sogno e diventare un fotografo professionista. E’considerato un fotografo estremamente creativo con una forte attenzione per i dettagli e la composizione. Per Theo la fotografia naturalistica è il modo migliore per godere delle meraviglie della natura ed esprimere la propria creatività.
Le sue fotografie sono regolarmente pubblicate su riviste come il National Geographic (edizione olandese), GEO e Outdoor Photography. E’ vincitore di numerosi concorsi fotografici internazionali e ha pubblicato due libri fotografici: Iceland pure (2012) e Dreams of wilderness (2015). Organizza viaggi fotografici in Nord Europa e Spagna dove ama condividere con altri la sua passione.
www.theobosboom.nl
BioArtVisual:
Qual è stata la molla che ti ha spinto a diventare un fotografo abbandonando la sicura carriera di avvocato?
Theo Bosboom: ero abbastanza contento della mia professione di avvocato, era un lavoro sicuro e ben pagato. Ma il mio cuore e la mia mente erano impegnati con la fotografia 24 ore al giorno. Avevo così tanti progetti e immagini da realizzare e così poco tempo per mettere a frutto le mie idee. Quando divenni padre, il tempo che potevo dedicare alla fotografia era quasi nullo. Così dopo alcuni mesi di riflessioni decisi di fare il classico salto nel buio e diventare un fotografo professionista a tempo pieno. E finora non ho alcun rimpianto!
BioArtVisual:
Sei conosciuto per fare belle immagini di dettaglio e della composizione, come mai sei così attratto da questo argomento?
Theo Bosboom: Non lo so, mi succede ogni volta! Anche quando sono immerso in un ambiente magnifico, sono spesso alla ricerca di dettagli interessanti e non della classica fotografia di paesaggio. Credo che uno dei motivi sia il fatto che i dettagli offrono una gamma molto più ampia di possibilità di realizzare immagini creative e personali.
BioArtVisual:
Qual è il tuo metodo di lavoro quando sei sul campo? Sai già cosa desideri fotografare, o ti lasci ispirare dal luogo?
Theo Bosboom: di solito quando sono sul campo amo fotografare tutto quello che mi ispira. Ma sempre di più cerco di lavorare su progetti e a immagini che ho già in mente. Ritengo importante la pianificazione per alcune immagini e in egual misura non voglio perdere la mia spontaneità e intuizione, perché sento che sono importanti per il mio genere fotografico.
BioArtVisual:
In base alla tua esperienza, perché la gente sceglie di viaggiare con un fotografo professionista?
Theo Bosboom: Alle persone piace apprendere da un fotografo professionista che conosce un paese o un’area molto bene. Vengono accompagnati nei posti migliori per fotografare senza la necessità di fare della ricerca da soli e si può chiedere tutto quello che si vuole. Inoltre è bello viaggiare in un gruppo con persone che condividono la stessa passione per la fotografia.
BioArtVisual:
Farai parte della giuria del BioPhotoContest e sei stato membro della giuria di numerosi concorsi europei naturalistici. Pensi che le decisioni dei giurati possono in qualche modo influenzare il modo di fotografare dei fotografi?
Theo Bosboom: Penso che a volte accade proprio questo. Nei concorsi fotografici, in particolare quelli buoni, si vedono spesso lavori innovativi. Altri fotografi osservano le foto e iniziano a utilizzare le stesse idee e tecniche nel loro lavoro.
BioArtVisual:
Le foreste boreali sono il tema di BioPhotoContest 2017. Cosa rappresenta per te questo ambiente e perché sembra affascinare molti fotografi?
Theo Bosboom: la foresta boreale è un ecosistema molto importante. Può essere una sfida da fotografare, perché la biodiversità è molto inferiore rispetto, ad esempio, alle foreste pluviali. D’altra parte però, questo è compensato dalle condizioni climatiche dure e spesso molto mutevoli e dalla grande quantità di luce delle foreste boreali. Inoltre per molti fotografi europei le foreste boreali non sono cosi lontane, facili da raggiungere e di tornarci più volte. Sono molto curioso di vedere le immagini che parteciperanno al concorso di quest’anno.
Grazie Theo!